2007 - Museo Civico di Treviglio (BG) - Personale di Arte e Fotografia, Performance di danza con Jason Parsons (N.Y.)

Le opere di Elena le ho sentite prima raccontare, ed in un certo modo le ho vissute in quella linea parallela che contorna un’amicizia. Un suono rosso, liquido che porta lo sguardo oltre dove i piedi possono arrivare, un salto infuocato per ritornare a nascere e lottare. La lotta di Elena si tiene sulle forze oscure del piacere, dal potere sensuale oltre, le forme che rimangono qui, ora e ancora. Ho osservato il suo viaggio salire con il massimo della spinta per vedere cosa si trova senza cercare, semplicemente andando. Ho visto i momenti di fuoco e i momenti pacati a specchiarsi nella raccolta, nella sosta, in meditazione. Ho visto le tappe forzate e le repentine ripartenze non appena ristabilita la guardia, e allora la lotta si trasforma in danza, soave, ma sempre sensuale, veloce ed elegante... Un carmarano sottile che va incontro alla notte dove la mente vede il mondo come cosa separata e l’anima ne fa’ un tutto con se stessa, questa è un po’ la nascita dell’anima nel dolore, una nascita fatta di guadagni e di perdite. Ho visto immagini raccolte a non svelare i loro segreti vicino a sguardi a rivelarne gli arcani, in alto e in basso, di qua e di là, "attraverso". La vita di ognuno attraversa una strada, ne abbiamo visto un pezzo, ce ne sarà dell’altro, ed ancora da fare. Siamo il risultato di un miscuglio di vite in contatto tra loro, chissà quante ne ha già vissute Elena, quanto c’è ora di quelle vite passate, quanto si prepara inconsapevole ad un sogno del suo oscuro inconscio. Questo io non lo sò e forse non lo sa’ nemmeno lei, e magari nemmeno interessa così tanto a chi la vita la vive adesso.
 Andrea Schiassi

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